martedì, Dicembre 3, 2024
CinemaNicola di Bari: non solo canzoni

Nicola di Bari: non solo canzoni

Perché fare un articolo su Nicola di Bari? Sono forse una sua grande fan? No, ma le vie del nostro podcast sono infinite, per cui eccoci qua, a parlare di cinema, musica e icone italiane.

Sanremo 1970

Non sono un’esperta di ambito musicale. Anzi, posso tranquillamente dire di non saperne nulla. Ma una delle mie passioni più grandi è il Festival di Sanremo. Saranno i fiori, la scalinata, le polemichette o il trash (oppure tutto questo messo insieme), ma non riesco a resistere al fascino del programma di punta della Rai. Dunque, immergiamoci nell’edizione del 1970:

La prima cosa bella si è classificata seconda, cantata in coppia (all’epoca funzionava così) da Nicola di Bari, che ne è anche l’autore, e da i Ricchi e Poveri, gruppo al tempo sconosciuto. La canzone ha avuto alla fine più successo della prima classificata, cosa in realtà abbastanza comune per il Festival. Chi non lavora non fa l’amore, di Celentano e Claudia Mori, era infatti accompagnata da varie polemiche.

Le polemiche

Leoncarlo Settimelli in Tutto Sanremo, scrive:

Nel 1970, dopo un autunno definito “caldo” per via delle lotte operaie e dopo la strage alla Banca dell’Agricoltura di Piazza Fontana a Milano (seguita dalla morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli), il problema degli scioperi è fortemente sentito. Celentano lo affronta in un modo che molti giudicano qualunquista, altri da maggioranza silenziosa, ossia adatto a quella parte che vuole l’ordine, contro il caos che c’è in città (come canta Celentano). La musica, con furbizia, richiama i cori delle mondine e di tanti canzonieri politici che operano in quegli anni, ma inserisce anche elementi blues, di notevole efficacia. Ma davvero un operaio diventa un crumiro perché la moglie gli nega il sesso? E la moglie è solo un’amministratrice di stipendi, senza alcuna coscienza politica e sindacale? Sono questi i termini di una lotta che vede impegnati milioni di italiani?

Gigi Vesigna in Sanremo è sempre Sanremo scrive invece:

Non so se Adriano, Claudia o qualcuno del Clan conoscessero la leggenda di Lisistrata che convinse tutte le donne a non far più l’amore con i loro uomini sinché non avessero smesso di combattere una guerra insensata. Non so neanche se avessero mai visto il delizioso musical di Garinei e Giovannini basato proprio su quella vicenda è intitolato Un trapezio per Lisistrata. Certamente, però, l’idea di trasferire lo sciopero delle mogli ai giorni nostri per convincere i loro mariti, fidanzati e compagni a smettere di scioperare è una buona idea. Il clima in Italia è caldo, gli scioperi bloccano lo sviluppo economico del paese e si sente già l’afrore degli anni di piombo, insanguinati dal terrorismo.

Fatto sta che la canzone vince il Festival, delude ed esalta e Claudia e Celentano vengono ridefiniti «la coppia più bella del mondo». Chi non lavora non fa l’amore e l’imbarazzante fotocopia di Give peace a chanche, il grandissimo successo di uno «sconosciuto» che si chiama John Lennon. Ma forse e questo il risarcimento di Sanremo per la inconcepibile eliminazione de il ragazzo della via Gluck. Sergio Endrigo, terzo classificato con una bella e ispirata canzone intitolata L’arca di Noè che canta con Iva Zanicchi dichiara: «Non mi dispiace che abbia vinto Celentano, mi dispiace che abbia vinto quella canzone». Non polemizza invece Nicola di Bari, giunto secondo con i Ricchi e Poveri.

I musicarelli

Ma torniamo a noi. De La prima cosa bella è stata realizzata una cover da Malika Ayane nel 2010, che fa parte della colonna sonora dell’omonimo film di Virzì. È facile che ne abbiate sentito parlare, mentre invece potreste essere all’oscuro della filmografia di Nicola di Bari. Perché lui, così come moltissimi suoi colleghi famosi negli anni ‘50 e ‘60, ha recitato in diversi film di un genere totalmente italiano: il musicarello.

In cosa consistevano i musicarelli? Non erano altro che una scusa per far cantare una volta di più gli artisti più famosi dell’epoca. Gianni Morandi è un maestro del genere. Erano una sorta di video musicali ante litteram, a volte con una sorta di trama, come La ragazza del prete, in cui Nicola interpreta, appunto, un prete che abbandona la vocazione per una ragazza; oppure si tratta di brani musicali montati in sequenza. Vi faccio vedere un esempio, tratto da Questi pazzi, pazzi Italiani, in cui Nicola interpreta un pizzaiolo, mentre canta un serenata:

Altri film di Nicola di Bari

Ma la carriera cinematografica del nostro Nicola non si ferma qui. Nel 1972 partecipa infatti alle riprese di Torino nera, film poliziottesco con Bud Spencer, che segue le vicende di un uomo ingiustamente accusato di omicidio.

Per concludere, nel 2020, il nostro poliedrico uomo di spettacolo ha interpretato il ruolo di Zio Nicola in Tolo Tolo di Checco Zalone. In un’intervista racconta che Zalone è andato a pranzo da lui e gli ha proposto di fare il film, un po’ come mi immagino gli influencer convincano i nonni a partecipare ai video per i social. Però mi pareva bello contento, per cui penso si sia divertito.

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