Ieri sul canale YouTube della A24 è stato rilasciato il trailer ufficiale di Beau Is Afraid, il nuovo film di Ari Aster. Una visione forse un po’ inaspettata per i suoi fan, che forse si aspettavano un horror.
Beau is Afraid: tutto quello che sappiamo sul nuovo film di Ari Aster
Diciamo che il trailer non è tra i più esaustivi, e questo ci piace. In un’era dominata da trailer che raccontano tutto il film, fa piacere vedere qualcuno che si avventura altrove. Anche se forse non sono i trailer il problema, ma i film, se bastano 30 secondi per spoilerare tutta la trama.
Sicuramente non è questo il caso. Beau is Afraid sembra un film complesso e stratificato come i precedenti del regista, con la sola differenza che, forse, questa volta l’horror non è il genere predominante.
Beau, un cortometraggio del 2011
Il film è chiaramente ispirato a un vecchio cortometraggio del regista, intitolato, appunto Beau. Il corto di soli 6 minuti, è una miscela letale di tensione e deliri da insonnia. Certo, non si può dire che sia un capolavoro, ma ci dà un’idea dello stile registico dell’Aster che verrà. E ci può dare qualche informazione in più anche sul lungometraggio in uscita ad aprile.
Nel cortometraggio un uomo di mezza età sta per andare a trovare la madre, ma in un attimo di distrazione gli vengono rubate le chiavi e il bagaglio. Da lì iniziano le paranoie e i deliri.
Il corto è visionabile a questo link (inizia circa al minuto 32:00).
Beau is Afraid, in uscita ad aprile 2023
Il collegamento è immediato tra il corto e le immagini del trailer. In questo caso l’uomo di mezza età è interpretato da Joaquine Phoenix, che sembra perfetto nel ruolo del paranoico. E i deliri, be’, quelli superano di gran lunga il cortometraggio low budget a cui il film è con ogni probabilità ispirato.
Le poche informazioni che si trovano online ci fanno sapere che si tratta di film horror surreale ambientato in un presente alternativo in cui Phoenix interpreta «un uomo estremamente ansioso ma attraente che ha un rapporto teso con la sua madre possessiva e che non ha mai conosciuto suo padre».
(Facciamo notare come sia importante sottolineare che l’uomo debba essere attraente, perché è chiaro che una persona ansiosa non possa esserlo)
La storia si svolgerà attraverso decine di anni e quando la madre morirà, l’uomo affronterà un viaggio che includerà minacce soprannaturali.
Insomma, non è che queste poche righe abbiano rivelato molto di più del trailer. Ma ci sta bene. Anzi, ci incuriosisce ancora di più. Bene o male, Ari Aster è sempre riuscito a creare prodotti interessanti (e con bene intendiamo Hereditary, con male Midsommar). Dopo aver finito di vedere un suo film si ha sempre la sensazione di aver scorto soltanto la punta dell’iceberg. È certo che anche questa volta non ci deluderà.