Per il secondo spettacolo della nostra personale rassegna Neon 2022/2023, mercoledì 7 novembre abbiamo deciso di percorrere un tratto di strada infinito verso Reggello (FI) per vedere L’Angelo della Storia, nuovo spettacolo della compagnia Sotterraneo.
Eravamo convinti di metterci meno tempo ad arrivare al Teatro Excelsior, ma tra file in autostrada e macchina anziana del nostro pilota siamo riusciti ad impiegarci ben un’ora in più del previsto. Per fortuna avevamo anticipato la partenza!
Info tecniche e Negroni affumicato
Davanti a un curioso cocktail che non prenderò mai più (mai lasciarsi comprare dalla parola ‘affumicato’) e a un tagliere interminabile di affettati e formaggi, il nostro esperto di teatro di fiducia Stefano ci ha dato qualche breve informazione a proposito della compagnia.
Sotterraneo nasce a Firenze nel 2005 come gruppo di ricerca teatrale composto da un gruppo fisso di autori e da collaboratori esterni che variano a seconda dei progetti.
In ogni suo lavoro la compagnia riflette sulle forme del linguaggio teatrale, creando opere uniche e anticonvenzionali che gli valgono numerosi premi.
Tra questi spicca il Premio Ubu 2018 nella categoria Miglior Spettacolo per Overload, un spettacolo che riflette sul sovraccarico di informazioni che investe le nostre vite.
A dicembre 2022, una settimana dopo la replica a cui abbiamo assistito, Sotterraneo vince lo stesso premio per L’Angelo della Storia.
L’angelo della storia: un intreccio di vite
Quando ci siamo accomodati sulle nostre poltroncine, nessuno di noi sapeva cosa aspettarsi, dato che non avevamo fatto ricerche sullo spettacolo. Gli unici indizi di cui disponevamo erano quelli sul libretto di sala, che però risultava abbastanza criptico:
“Nel suo ultimo lavoro il filosofo Walter Benjamin descrive un angelo che vola con lo sguardo rivolto al passato, dando le spalle al futuro: le macerie di edifici e ideologie si accumulano davanti ai suoi occhi [strumenti musicali in fondo all’oceano, radar malfunzionanti, balene spiaggiate] e l’angelo vorrebbe fermarsi a ricomporre i detriti [neonati morti, statue in Antartide, conigli fluorescenti], ma una tempesta gonfia le sue ali e lo trascina inesorabilmente in avanti [danze isteriche di massa, paracaduti inceppati, gatti milionari]: questa tempesta è ciò che chiamiamo progresso.”
Scritto da Daniele Villa, L’Angelo della Storia prende il nome dall’ultimo scritto di Walter Benjamin, prima che questi commettesse il suicidio alla vigilia del suo viaggio in America per sfuggire al nazismo. Il suo addio alla vita occupa il centro dello spettacolo. L’angelo si trova in mezzo alle 20 storie che i performer ci raccontano in maniera ciclica, saltando di anno in anno (la cui data era indicata su uno schermo led) e tornandovi per raccontare ancora di più. Le vicende di aspiranti astronauti, regine inglesi e balene disorientate passano di bocca in bocca sul palco, tra complesse coreografie e props minimali.
Nell’Angelo della Storia, Sotterraneo ci parla di vite incastrandole tra loro, sia a livello testuale che a livello fisico, trasportandoci contemporaneamente in Russia, sul fondo dell’Oceano e nella stratosfera.
Le nostre opinioni
Uno spettacolo per tutti
Premessa fondamentale: questa era quasi per tutti la prima volta che vedevamo uno spettacolo di Sotterraneo. Mi sembra necessario dirlo perché sia chiaro quanto è immediata la comunicazione di questa compagnia. Nonostante le importanti discussioni che intavola, sia a livello di linguaggio teatrale che a livello di contenuto, Sotterraneo riesce ad arrivare bene anche ai più digiuni di teatro (tipo me, per intendersi).
Ci ha fatto piacere notare appena seduti che il teatro era pieno di persone di tutte le età. Molto diverso dalla nostra ultima esperienza, ma credo sia anche grazie all’ambiente accogliente e familiare del Teatro Excelsior. Tra il pubblico c’erano anche molte famiglie con bambini e sono sicura che lo spettacolo abbia entusiasmato persino loro.
Interattività
Sia Stefano che Simone avevano già visto spettacoli di Sotterraneo, tra cui Overload, per cui ci avevano avvertiti di alcune particolarità della compagnia. Nei suoi spettacoli Sotteraneo coinvolge spesso gli spettatori creando un rapporto interattivo con l’opera. Infatti, dopo poco tempo dall’inizio, ci è stato chiesto dagli attori di impostare un timer di 53 minuti, senza sapere a cosa questo avrebbe portato. C’è stata confusione in una parte di pubblico che non sapeva bene se fare quello che era stato chiesto o meno. Sono stati i fan di Sotterraneo a far capire agli altri che sì, quella era una vera richiesta.
Performance incredibili
Sin da subito siamo rimasti fulminati dalla bravura degli attori e dalla bellezza dello spettacolo. Ogni movimento era perfettamente ponderato e posizionato nel momento, ogni storia meravigliosamente incastrata con le altre. Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati e Giulio Santolini hanno recitato, ballato, cantato non perdendo mai un colpo. Non ho potuto non chiedermi ossessivamente quanto tempo abbiano impiegato per preparare tutto e diventare così ben calibrati.
È stato bello vedere come tutti i performer compartecipassero perfettamente nel creare le situazioni delle storie. Ad esempio, raccontando la storia di un soldato giapponese rimasto bloccato nella giungla, gli attori creavano l’ambiente intorno al protagonista imitando i versi degli animali e i suoni della natura.
Conclusioni
In conclusione, è stato uno spettacolo molto divertente, con una grande parte ironica, che poteva essere vissuto e letto in molti modi diversi. Per esempio, si può leggere come una critica ironica all’essere umano, che non impara mai dai propri errori e che come gli altri animali non sempre compie scelte intelligenti. Qualcuno si salva, sì, come Petrov che non schiaccia il bottone delle testate nucleari, ma tanti causano stupidamente la propria morte.
Tutti noi siamo usciti dal teatro con la voglia di rivedere lo spettacolo altre mille volte. Quando finisce non sembra possibile averne carpito completamente la complessità e la bellezza. Inoltre, Sotterraneo ti lascia con una quantità di domande infinita a cui senti di non poter trovare una risposta se non forse tornando in sala.
Uno spettacolo di Sotterrano non finisce nel momento in cui lasci il teatro. Te lo porti dentro per mesi, continuando a rifletterci e rifletterci.
Per concludere è necessario menzionare anche la tenerezza di questa serata, ovvero la mascotte del Teatro Excelsior. Si tratta di un anziano bassotto che zampetta nel foyer del teatro tra le carezze del pubblico. Pensate: ha anche il suo cartello personalizzato e la sua poltrona!
3 buoni motivi per andare a vedere L’angelo della storia:
- Le performance di Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati e Giulio Santolini
- Le storie e come sono state raccontate
- È lo spettacolo migliore dell’anno (secondo i premi Ubu e secondo noi)
Chi siamo?
Siamo un gruppo di amanti del teatro. Abbiamo deciso di scegliere 8 spettacoli in scena nella stagione 2022/2023 e di costruire la nostra rassegna. Prima e dopo ogni spettacolo ci prendiamo un po’ di tempo per parlare degli spettacoli. Dopodiché scriviamo un articolo proprio come questo per condividere la nostra opinione. L’articolo, anche se scritto da me, Agua, è frutto della collaborazione e delle opinioni di Stefano, Lisa, Simone e Matilde.
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