L’aglio è costretto ad andare in terapia perché si sente bistrattato. Le persone lo evitano a causa del suo odore, le mani e l’alito puzzano per colpa sua e a qualcuno rimane indigesto. Certo non può essere abbinato alla frutta, composta solo da dive dell’opera. L’unica compagna di sventure è la cipolla, che però lo fa piangere. L’aglio ha dunque una sola consolazione: è l’eroe di ogni piatto che, senza di lui, sarebbe insipido.
Questa è la trama di The kitchen tapes – Mr. Garlic’s Last Session , breve corto (circa 2 minuti), di Carol Delgado, realizzato interamente con l’Ai. Delgado è una poliedrica artista brasiliana, con una passione per la sperimentazione e l’innovazione. Laureata in cinema, è una regista di spot pubblicitari, e ha lavorato per i maggiori brand brasiliani. Proprio in questo ambito ha avuto la possibilità di sperimentare con i nuovi mezzi offerti dall’AI.
Per il Lucid Dream Festival ho visto centinaia di corti realizzati con l’intelligenza artificiale, la maggior parte dei quali però ancora decisamente immaturi da un punto di vista registico. Si pretendeva infatti che il mezzo riuscisse a far tutto, partendo da un’idea piuttosto vaga anche se buona. Così, dopo una serie infinita di corti realizzati con immagini più o meno statiche e voice over, sono rimasta colpita dall’originalità e dall’uso intelligente del mezzo fatto da Delgado.
La parte che mi ha divertito di più, poi, sono i bouns credit durante i titoli di coda. La pera diva dell’opera e la band delle cipolle sono cose che, come i bloopers della Pixar mi fanno impazzire. Una piccolezza è vero, ma che denota un’attenzione completamente assente in altri corti dello stesso tipo.
The kitchen tapes riesce infatti a raccontare una storia semplice e divertente attraverso le immagini generate a computer, facendo confluire il nuovo mezzo con il vecchio, creando un prodotto piacevole che sicuramente aprirà le porte a nuove sperimentazioni, sia nel marketing che nel cinema.